Lo sviluppo di un bambino si compone di diverse competenze che sono strettamente interconnesse tra di loro.
Le emozioni, le funzioni cognitive, il linguaggio e le capacità relazionali sono aspetti che non possono essere pensati del tutto separati e a sé stanti poiché ciascuno contribuisce allo sviluppo dell’altro.
Lo sviluppo cognitivo, ad esempio, è strettamente legato, oltre che alla crescita, agli stimoli ambientali ed alle relazioni significative che il “piccolo cucciolo d’uomo” intrattiene nel corso della sua vita.
Similmente per poter sviluppare il linguaggio, il bambino necessita di frequenti scambi con gli adulti di riferimento ed allo stesso tempo dell’incremento di funzioni cognitive che consentano di simbolizzare e categorizzare la realtà.
Stesso percorso riguarda anche le emozioni: per poterle riconoscere, differenziare e nominare, occorrono le parole.
Lo sviluppo non è definito una volta per tutte, ma si dipana lungo tutto il percorso di crescita di un bambino presentando a quest’ultimo, di volta in volta, passaggi e compiti che è chiamato ad acquisire e superare per potersi adattare ed appropriarsi del proprio mondo interno ed esterno.
La scuola, sia essa nido, materna, elementare, media è un ambito nel quale il piccolo, oltre a trascorrere gran parte della sua quotidianità, può sperimentare, sperimentarsi ed acquisire nuove competenze. Rappresenta dunque uno dei luoghi determinanti per la crescita.
Al Nido e alla Scuola Materna il bambino dovrà sfidare e superare i timori legati alla separazione dalla figura di attaccamento e cimentarsi con curiosità in un ambiente nuovo; entrerà in contatto con i pari, imparando ad interagire con loro, e con le maestre che diventeranno nuove e contestualizzate figure di riferimento.
Alle elementari dovrà mettere a disposizione le proprie risorse per dare spazio all’apprendimento e allo studio, imparando a leggere, scrivere e memorizzare.
Si relazionerà in modo sempre più intenso con i compagni imparando la reciprocità, lo scambio e l’aiuto.
In questa fase possono manifestarsi alcune difficoltà che riguardano l’apprendimento e la capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione.
Alle medie, periodo che corrisponde generalmente all’ingresso nella fase di preadolescenza, il ragazzino dovrà affrontare, accanto a richieste di apprendimento sempre più evolute, i propri cambiamenti corporei, la propria ritrovata pulsionalità ed un contatto ancora più intimo e stretto con i pari, figure sempre più importanti a livello di vicinanza e rispecchiamento.