Dsm-5, chiariamoci le idee

Il DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) rappresenta, fin dalla sua prima edizione, un utile strumento per indirizzare clinici ed addetti al settore nella diagnosi e nella comprensione dei disturbi mentali.

La quinta e più recente edizione -DSM 5- è stata pubblicata nel 2013 negli Stati Uniti.

Le novità

Alcuni cambiamenti possono essere considerati fondamentali nella struttura del manuale, vediamo quali:  • È stato eliminato il sistema multi assiale che prevedeva la suddivisione in 5 assi,  indipendenti e paralleli tra loro: I) i disturbi clinici; II) i disturbi di personalità; III) le condizioni mediche generali (cioè non psichiatriche) le quali possono aver influenza sul disturbo mentale); IV) problemi psicosociali e ambientali ( stress o  “eventi di vita” stressanti, nell’ipotesi che abbiano influenza sul disturbo mentale); V) valutazione globale del funzionamento (una scala da 0 a 100 che misura il funzionamento sociale).  Nell’ultima versione, ogni diagnosi contiene le vecchie descrizioni di asse I,II, e III con separate notazioni per i fattori psicosociali e contestuali (ex Asse IV) e per la disabilità (ex Asse V), ma non esiste più una suddivisione particolareggiata dei 5 assi.• È stato utilizzato un Approccio dimensionale trasversale: rispetto al DSM IV, che si avvaleva di un approccio categoriale, il nuovo manuale concepisce le malattie come distribuite lungo un continuum di determinate variabili (quali ad esempio umore, ansia, ecc.); tale modo di affrontare la patologia viene considerato molto più corrispondente alla realtà.

Per quanto riguarda i disturbi generalmente diagnosticati per la prima volta nell’ infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza,dei quali il DSM 5 si occupa in una sezione separata, ecco le principali modifiche, alcune delle quali da ritenersi fondamentali in quanto cambiano la concezione e l’approccio ad alcune malattie:• Sono stati introdotti alcuni nuovi disturbi: Disturbo da stress post-traumatico in età prescolare (rappresenta il corrispettivo del disordine da stress post-traumatico per gli adulti), Disturbo di disregolazione dell’umore con disforia(sostituisce la diagnosi di disturbo bipolare nei bambini ed è caratterizzato da gravi e ricorrenti scoppi d’ira in risposta a comuni fattori di stress ed umore persistentemente negativo nei periodi intercritici), Disturbo specifico di condotta con significativi tratti di insensibilità e indifferenza (rappresenta una variante, o meglio ancora l’antecedente, del disturbo della condotta e Permette ai clinici di individuare e  diagnosticare un disturbo della condotta prima dei 18 anni), Difficoltà di apprendimento (difficoltà delle abilità teoriche di base quali linguaggio orale, lettura, linguaggio scritto, abilità matematiche vengono racchiuse sotto un unico disturbo con una specifica rispetto alla gravità dello stesso), Autolesionismo non suicidario (particolare importanza, per la nascita di questa nuova categoria diagnostica, la presenza di studi retrospettivi che hanno dimostrato come il primo episodio di aggressività auto diretta spesso incorra tra i 10 e i 16 anni.  Tra i criteri riportati é significativo riportare l’associazione con sentimenti negativi quali ansia, depressione, tensione, rabbia , disagio generalizzato, autocritica nel periodo immediatamente precedente l’atto autolesionistico), Autolesionismo non suicidario NAS (si differenzia dal precedente per il passaggio all’atto meno frequente, ovvero meno di 5 volte in 12 mesi,o per la presenza di un’intenzionalità suicidaria rispetto agli atti autolesionistici compiuti).• Alcuni disturbi sono stati riclassificati in diverse categorie diagnostiche: Pica e disturbo da ruminazione     sono stati collocati all’interno dei Disturbi Alimentari, il Disturbo d’ansia da separazione è stato riclassificato nei Disturbi d’ansia(considerando la possibilità che la manifestazione possa avvenire anche in età adulta)• Alcuni disturbi sono stati eliminati, come la Sindrome di Rett, ritenuta non classificabile nei disturbi dello spettro autistico• Sono stati inclusi in altre diagnosi i seguenti Disturbi: Disturbo dell’espressione scritta e Disturbo dell’apprendimentoNAS (inclusi nella diagnosi di Difficoltà dell’ apprendimento), Disturbo disintegrativo dell’infanzia, Disturbo di Asperger e Disturbo pervasivo dello sviluppo Nas ( inclusi nella diagnosi diDisturbo dello spettro autistico).

Perché può essere un utile strumento per il clinico

Il DSM 5 è sicuramente innovativo in quanto introduce alcuninuovi elementi utili al clinico, allo scopo di migliorare sempre di più l’approccio alla diagnosi: 

1. Il sintomo è sempre meno determinante nel formulare una diagnosi ma ha un valore all’interno dell’associazione con un pattern clinico distintivo 

2. La gravità e la disabilità derivanti da ciascun disturbo diventano sempre più un criterio diagnostico fondamentale, incentrando il problema sui bisogni dell’individuo .

3. Viene riconosciuta la continuità fra psicopatologia dello sviluppo e dell’adulto, riconoscendo il fatto che un disturbo presente nello sviluppo non può non lasciare traccia nell’adulto. 

Il DSM 5, se ben utilizzato nella clinica, può essere quindi uno strumento utile e maneggevole per orientare ad una corretta diagnosi e, quindi, ad una successiva terapia adeguata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.